Perché le startup e aziende innovative stanno investendo in Medio Oriente?

Perché le startup e aziende innovative stanno investendo in Medio Oriente?
Bianca Niola
7/3/2024
4 min

Dopo il Web Summit di Lisbona a Novembre 2023, la scorsa settimana insieme a Daniele Albanese, CEO & Founder di Hirooks, abbiamo preso parte alla sua prima edizione in Medio Oriente, a Doha, in Qatar. L'evento ha richiamato migliaia di imprenditori, investitori e aziende tecnologiche da tutto il mondo, dalle promettenti startup ai giganti del calibro di Amazon, Meta, Huawei e Snapchat. Un'occasione per immergersi nelle dinamiche emergenti del panorama di innovazione mediorientale e cogliere le opportunità che questa regione può offrire alle imprese italiane.

Se approfondissimo infatti il mercato degli investimenti e opportunità di espansione aziendale, resta evidente che l'idea che l'Asia segua l'Occidente in tema di crescita tecnologica, è ormai superata. Infatti, secondo un recente studio condotto dal McKinsey Global Institute, negli ultimi dieci anni la regione ha rappresentato il 52% della crescita globale dei ricavi delle aziende tecnologiche, il 43% degli investimenti in startup, il 51% della spesa destinata alla ricerca e sviluppo e ben l'87% dei brevetti depositati. 

A tal punto, per mettere a conoscenza Manager e Imprenditori sulla direzione che il Medio Oriente sta prendendo in termini di innovazione e opportunità di investimento per le imprese europee, abbiamo fatto qualche domanda a Ivan Cazzol, Head of Sales and Innovation Services di Skipso, una soluzione che assiste le aziende nell’integrazione e ottimizzazione dei processi innovativi.

1. Ivan, come mai hai deciso di partecipare al Web Summit di Doha? Cosa ti è rimasto più impresso dell’evento?

Dal 2018 partecipo al Web Summit in Lisbona con l’obiettivo di essere aggiornato rispetto a temi di innovazione che coinvolgono Multinazionali e startup. Quando hanno annunciato che avrebbero fatto il primo evento in Qatar ho visto la possibilità di esplorare l’ecosistema innovazione in Medio Oriente. Ciò che mi è rimasto impresso è l’apertura e l’attenzione che startup e Istituzioni davano ai visitatori che interagivano con loro. Ho fissato infatti incontri con Direttori della Qatar Foundation, Qatar Development Bank, Invest Qatar e altre istituzioni simili, attraverso i quali ho potuto maturare una visione più informata rispetto alle opportunità per una startup o un’azienda a rilocalizzarsi nella regione. Segnalo ad esempio che è stato annunciato lo “Startup Qatar Investment Program” gestito da Qatar Development Bank (QDB) con una dotazione $100 million per attrarre early and growth stage startup che si vogliono espandere in Medio Oriente.

2. Qual è la direzione chiave che il Medio Oriente sta prendendo dal punto di vista dell'innovazione aziendale, investimenti e startup?

A mio avviso il Medio Oriente sta cercando di rivedere il proprio posizionamento da oil and gas centrico poco lungimirante (viste le politiche di decarbonizzazione) a potenziale hub di innovazione, ma anche attirando giovani e grandi aziende provenienti da tutto il mondo. Stanno strutturando sia a livello pubblico che privato programmi che possano semplificare l’accesso a risorse finanziarie a sostegno della nascita, crescita ed espansione di startup. Inoltre il governo sta investendo in modo significativo in infrastrutture digitali e in iniziative per l'innovazione ed investitori globali stanno mostrando un crescente interesse per il potenziale del mercato mediorientale. Tra i settori più promettenti lato start-up e innovazione, ho notato che c’è una forte crescita lato E-commerce, fintech, intelligenza artificiale e tecnologia sanitaria.

3. Secondo la tua esperienza, quali sono i principali fattori che potrebbero spingere un'azienda a considerare di investire in Medio Oriente? Quali potrebbero essere le opportunità?

Il Qatar, conta meno di 3 Milioni di persone e quindi non rappresenta un mercato significativo, ma ha una popolazione giovane e in crescita, con un ceto medio in espansione. Questo si traduce in un aumento della domanda di beni e servizi, creando un mercato attraente per le aziende.

Inoltre, il suo valore è racchiuso nel posizionamento geografico (infatti la regione è strategica per raggiungere altri mercati emergenti come l'Africa e l'Asia meridionale) e nelle politiche che stanno attuando. E’ un ottimo punto di accesso al mercato del Medio Oriente, offre discreti vantaggi economici dal punto di vista della tassazione, della burocrazia e dall’accesso a importanti finanziamenti. 

L’autorità Qatar Free Zones ha creato zone di libero scambio per attrarre investitori e imprenditori internazionali, offrendo il 100% di proprietà in aziende, zero tasse societarie o doganali e nessuna imposta sul reddito. Per esempio Google Cloud’s Center of Excellence ha stabilito una base in queste zone. Ultimo vantaggio, ma non meno rilevante, sono i costi di produzione e di manodopera che sono generalmente inferiori a quelli di altre regioni del mondo. Sicuramente questo può essere un vantaggio per aziende che intendono dislocare la produzione al fine di ridurre i costi e aumentare la redditività.


4. Cosa consiglieresti a un'azienda italiana che sta considerando l'espansione in Medio Oriente in termini di strategia, pianificazione e adeguamento dei processi interni?

Sicuramente consiglierei una visita in loco per approfondire l’opportunità e per capire se Doha è il posto corretto rispetto ad altre zone in area GCC (per cui si intende i Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo: Arabia Saudita, Bahreun, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar). Teniamo presente che ogni country ha delle proprie regole locali rispetto tassazione, dazi doganali, tipologie di merci consentite e costi di licenze; inoltre i mercati sono differenti. Infatti, se pensiamo ad esempio al turismo che è presente negli Emirati Arabi, esso risulta nettamente minore in Qatar e limitato nell’Arabia Saudita. 

A livello normativo il prodotto dovrà essere adeguato alle leggi locali e l’azienda dovrà essere flessibile nell'attuare modifiche anche sostanziali. Il mercato è in espansione in tutta la GCC area, con una crescita stimata del 3.2% secondo il nuovo World Bank Gulf Economic Update (GEU). Consiglierei di prendere appuntamento con Invest Qatar (ossia un’iniziativa del governo del Qatar volta facilitare l’ingresso e la crescita delle aziende straniere nel Paese), per avere una chiara visione dei pro e contro rispetto alle peculiarità dell’azienda.

Ultimo avvertimento che mi sento di fare, è ricordarsi che il Medio Oriente è una regione vasta e diversificata. È importante quindi adattare la propria strategia alle specificità del paese o della regione in cui si vuole espandere e l'analisi del mercato e la ricerca di partner locali sono fondamentali per il successo dell'espansione. In aggiunta a questi consigli, è utile avvalersi del supporto di esperti di internazionalizzazione e di consulenti legali e fiscali, sia italiani che sul posto.


5. Quali sfide le aziende potrebbero affrontare durante il processo di espansione nel Medio Oriente? Quindi su cosa Manager e Imprenditori dovrebbero aprire gli occhi?

Punti necessari da tenere in considerazione sono sicuramente l’integrazione culturale, le aspettative del mercato locale e la gestione della forza lavoro. Culturalmente si lavorerà con una popolazione differente da quella occidentale e che richiederà uno sforzo e una maggior apertura da parte dell’azienda nella costruzione di relazioni con partner locali ed eventuali barriere linguistiche.

Per quanto riguarda le aspettative del mercato locale, l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrein attualmente non hanno relazioni diplomatiche con il Qatar. In termini pratici, ciò si traduce in difficoltà nel fare/ricevere trasferimenti di fondi da e verso il Qatar, mentre i viaggi transfrontalieri tra i tre Paesi e il Qatar sono attualmente proibiti. 

Altro punto che richiede particolare attenzione, è anche il reperimento della forza lavoro. Non è così immediato trovare risorse skillate locali con padronanza della lingua inglese e con un approccio non “rilassato”. E’ sempre un caratteristica culturale, semplificando, per un lavoratore locale è normale essere in ritardo ad un meeting o farlo saltare all’ultimo. 

Per concludere.

A fronte di questa interessante chiacchierata, colgo l’occasione per ringraziare Ivan Cazzol del suo contributo in quest’articolo e dei suoi preziosi spunti. Come abbiamo approfondito, il Medio Oriente si sta affermando sempre più un’hub di innovazione a sostegno di startup e aziende già affermate che ambiscono ad affermare o espandere il proprio business in nuovi mercati.

Sebbene quindi in queste zone ci siano forti opportunità di crescita, è consigliato per ogni Manager e Imprenditore, fare considerazioni e valutazioni oculate su svariati aspetti. 

  • Valutare attentamente in quale Paese del Medio Oriente investire. Ci sono infatti nette differenze in termini geografici, di burocrazia e opportunità di mercato
  • Importanza della ricerca e della pianificazione. E’ fondamentale svolgere ricerche approfondite sul mercato, la concorrenza e le normative e riadattare la propria visione strategica
  • Sviluppo di relazioni e partnership locali, al fine di facilitare l'ingresso nel mercato e la comprensione delle sue dinamiche. Come abbiamo visto, per esempio sarebbe utile mettersi in contatto con Invest Qatar.
  • Rispetto della cultura locale, è fondamentale adattarsi alle usanze e ai costumi locali per costruire relazioni di fiducia e rispetto.
  • Flessibilità e adattamento: il mercato del Medio Oriente è in continua evoluzione, quindi è importante essere flessibili e pronti ad adattarsi alle nuove sfide e opportunità.
  • Gestione del rischio: è importante valutare e mitigare i rischi politici, economici e sociali associati all'espansione nel Medio Oriente.

Approfondimenti.

Ivan Cazzol è l'attuale Head of Sales and Innovation presso Skipso, con un forte background imprenditoriale, una vasta esperienza nel supporto a startup e nella gestione di servizi di innovazione. Con competenze in sviluppo di nuovi mercati, costruzione di relazioni aziendali e strategie di crescita, Ivan guida con successo le strategie di vendita e l'espansione dei servizi di innovazione nel mercato italiano.
Skipso è una piattaforma globale che promuove l'innovazione sostenibile, connettendo professionisti, startup, aziende e istituzioni accademiche da tutto il mondo. Attraverso la sua rete internazionale e la piattaforma tecnologica, Skipso facilita lo scambio di idee e soluzioni innovative, spingendo verso un futuro più sostenibile ed efficiente. La sua impronta distintiva risiede nella capacità di unire diverse competenze e culture per accelerare il progresso tecnologico a livello globale.

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Bianca Niola
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